venerdì 20 dicembre 2013

Mastica amaro.

Se dopo tanti sacrifici, non arriva neanche la soddisfazione.
Se dopo tante rinunce, non arriva neanche il premio.
Se dopo tante volte in cui provi a scalare la montagna e pensi di essere arrivata, sei per terra, sempre.

Che fai?

Non lo so.

Io intanto cucino, così non penso.

Ma non sono sicura di riuscirci davvero.


domenica 15 dicembre 2013

Dubbi amletici dell'ansia pre-esame

E se il problema fossi io? 
Se i problemi che vedo  nelle persone che mi circondano non ci fossero e se fossero solo lo specchio delle mie insicurezze, dei miei dubbi e delle mie preoccupazioni? 

Mi accontento della vita che conduco, ciondolo in una quotidianità che è pura abitudine, mi accorgo di essere monotona e monocorde nelle mie azioni ripetitive. 
Circondata da libri e appunti, studio, studio, studio, studio. 
I giorni passano tutti uguali, a volte mi sembra di non avere scelta piuttosto che quella di lasciare perennemente il culo attaccato alla sedia e gli occhi sul libro. L'ho scelto io!
Ho scelto io questa facoltà, questo destino, questo futuro. 
Ma cosa mi rimarrà quando l'inverno, la primavera e l'estate assumeranno tutte lo stesso sapore? Non mi riconosco e questo non mi piace! 
Domani: esame
Dopodomani: spirito del Natale vieni a me!

domenica 8 dicembre 2013

Vorrei essere STUPIDA! (part-time)

Mi chiedo se il mio essere costantemente esigente in tutto quello che faccio, non mi possa limitare! 
Io scelgo sempre la puntualità al ritardo, io scelgo di essere responsabile e mai leggera e frivola, io scelgo di essere attenta e precisa piuttosto che distratta e approssimativa, scelgo di dedicare incondizionatamente tutta me stessa alle persone care. 
La mia scelta è inconsapevolmente dettata dal mio modo di essere, dal mio carattere e probabilmente dalla mia educazione e non ho mai sentito il peso della mia diversità! 
Ma adesso, qualche volta mi scopro a immaginare la mia vita da "stupida". 
Come sarebbero diverse le mie giornate se fossi un po' più egoista, un po' più approssimativa, un po' più superficiale, un po' più leggera nel modo di concepire le relazioni! 
Come vivrei "senza" un cervello per pensare e un cuore da appesantire con le preoccupazioni e le tristezze? 
Tutte le volte che mi pongo questa domanda, la risposta arriva puntuale (come pure la consapevolezza di dover convivere con una realtà diversa) MEGLIO, VIVREI MEGLIO! 
Mi alzerei la mattina con la pigrizia di un gatto altolocato che non aspetta altro di fare colazione in una ciotola di porcellana finissima (piuttosto che con l'agitazione di una gazzella che sa di dover correre per non essere mangiata dal leone). 
Continuerei la giornata con la lentezza di un bradipo in cerca di una mia collocazione nel mondo per niente preoccupata dall'ambiente circostante (invece che come il "bianconiglio" con il suo inseparabile orologio a dire che è sempre tardi) 
Inevitabilmente, VIVREI MEGLIO e CON MENO SOFFERENZA se sapessi condurre le mie relazioni come la mantide religiosa (piuttosto che come un cagnolino fedele al suo padrone). 
Ma poi penso che una persona leggera non potrà mai capire la soddisfazione piena dopo tanta fatica e dedizione. Una persona frivola non potrà mai sapere quanto è bello lasciare che qualcuno coccoli il tuo cuore con le proprie mani e lo rimetta al suo posto un po' più sorridente.
Sarebbe bello, solo per qualche ora provare ad essere quello che non sono, solo per scoprire che voglio essere esattamente come sono!

sabato 23 novembre 2013

Nord, sud, ovest, est

Non credo. 
Non credo di essere stupida. 
Non credo di voler soffrire ancora.
Non credo che Lui sia per me.
Non credo che siamo fatti per stare insieme! 
Eppure sono giorni che il suo pensiero mi tormenta. 
Sono tormentata dalle mie aspettative che tornano a farsi sentire, dalle mie fantasie.
Angosciata dal mio ottimismo romantico che mi spinge a vedere il lato buono negli altri, anche quando non c'è .
  
Gli altri vanno avanti, ricordano il dolore, imparano dalle esperienze e passo dopo passo affrontano nuovi sentieri, nuove salite, nuovi tramonti, nuove giornate con nuove persone. 
Perché io no? 
Perché non posso trovare la mia persona? 
Perché non riesco a trovare un altro che mi faccia impazzire e innamorare? 
Perché non posso perdere la testa e lasciarmi andare? 
Qual è il mio destino, dove la mia strada?

giovedì 21 novembre 2013

Letargia? Ma anche no!

È da un paio di notti che torna a farmi compagnia (solo nei sogni) una strana presenza: Il ragazzo che ho desiderato più di tutti quelli che ho mai conosciuto. 
Non siamo più niente ora, e chissà se siamo stati mai realmente qualcosa. 
Lui è stato l'unico che mi abbia costretto a nascondere il dolore dentro lo stomaco così che non ci fosse spazio per nient'altro e anche l'unico che mi abbia fatto accelerare così tanto la frequenza cardiaca da non riuscire più a distinguere il tonfo di un singolo battito. 
Lui che nei miei sogni, mi stringe, mi abbraccia, mi ama, mi vuole, mi accarezza dolcemente.

Io mi sveglio ancora sognante e stordita penso di abbracciarlo, scoprendo invece di abbracciare il mio cuscino.
Sono per strada e ancora mi chiedo chi mi abbia dato la forza di alzarmi dal letto. 
Non ce la posso fare.
Il freddo pungente si fa strada attraverso le narici nel mio albero respiratorio e mi sveglia dal torpore. 
Apro la porta della classe, il cambio repentino di temperatura mi fa arrossire.
Lui c'è. 
Oggi ha preso posto dietro di me. 
Lo guardo, ci guardiamo. 
Sento il cuore pulsare più forte, sento lo stomaco accartocciarsi di nuovo. 
P. scansa i miei libri e occupa il posto vicino al mio.
Io lo guardo e gli propongo uno dei miei migliori sorrisi.  
In realtà sto pensando a Lui. 
Al suo sorriso perfetto e beffardo, ai suoi capelli da stropicciare, alla sua barba incolta da accarezzare, alle sue mani da stringere, alla sua bocca da baciare. 
Finita la lezione abbiamo parlato. 
Io inebetita dalla stupida scusa con la quale mi aveva avvicinato, cercavo di trovare le parole per formare una frase.
Ero contenta che mi parlasse, di parlargli di nuovo.
Sono perfettamente consapevole che non potrei costruire niente con lui, ma nel contempo i miei ormoni impazziti mi fanno perdere la capacità di raziocinio! 
Non è primavera.
Per niente! 
È inverno pieno! 
Devo andare in letargo prima di fare guai!!

mercoledì 13 novembre 2013

N.B:

Mentre studiavo e le mie idee iniziavano ad essere confuse ho iniziato a pensare a questo weekend e al fatto che torno a casa, nella mia sperduta cittadina del fantabosco. 
Improvvisamente ho realizzato che sono 7 giorni che non vado a lezione e che non stacco la testa dai libri. 
Sono 5 giorni che non vedo altre persone oltre le mie splendide coinquiline e da ben 3 giorni non mi tolgo il pigiama!!! (lo so, sono una persona terribile!)
Urge una lista delle cose da fare (ultimamente non faccio altro che fare liste): 
1. Devo fare una doccia!
(Domani ho lezione ed essere almeno igienicamente presentabile rientra tra i miei obiettivi, no guasterebbe essere anche carina!)
2. Devo fare una super lavatrice! (Ho talmente tante cose da lavare che non penso ne basterà una! Ma il mio amico acchiappa-colore mi salverà! Spero!!) 
3. Devo preparare la valigia 
(Per questo ho già compilato un'altra lista)
4. Devo comprare una gomma e un bianchetto 
( troppe cancellature con la penna sui miei appunti infastidiscono la mia nuova me superordinata!) 
5.Ho bisogno urgente di andare dal parrucchiere! 
(Un bel taglio è quello che mi serve magari avessi anche il coraggio di farlo davvero!)
6. Devo fare anche la manicure!! 
(Ho delle unghie lunghissime neanche fossi una tigre di Moira Orfei! Obbligherò mia sorella a prendersi cura di me!) 
7. Devo comprare un altro paio di orecchini uguali uguali a quelli che ho comprato due mesi fa: dei bottoncini ricoperti di piccole perline bianche super lucenti!
(Di quel paio me ne è rimasto uno solo!)
8. Comprare un fondotinta più chiaro! 
(Quello che ho mi fa sembrare una che è appena tornata dalle Canarie!)
9. Trovare il tempo di aggiungere delle nuove canzoni al mio IPod! 
(Quelle che ci sono sono troppo poche e troppo vecchie!)
10. Devo andare dall'estetista!!
(Soprattutto per me ma qualora ci fosse la possibilità di poter avere un incontro ravvicinato con un ragazzo - cosa che escludo con ogni probabilità - ad oggi sembrerebbe un incontro ravvicinato del TERZO TIPO!) 
11. Devo smetterla di compilare stupide liste solo per poter assolvere ai miei stupidi compiti.

martedì 12 novembre 2013

Sopra la panca la capra canta...

Non vorrei più essere "sotto":
Sotto stress.
Sotto controllo.
Sotto pressione.
Sotto esame.
Sotto la pioggia.
Sotto le coperte.
Sottovalutata.
Sottosopra.
Vorrei essere solo "sopra"
Sopra le righe.
Sopra le nuvole.
Sopra le stelle.
Sopra le parti.
Sopra il prato.
Sopra la neve.
Sopra i giudizi.
Sopra le lenzuola.
Sopraffatta.
Sopraffatta dalla gioia, dall'allegria, dalla voglia di fare, dalla voglia di vivere, dall'affetto, dal calore, dall'amore.

venerdì 8 novembre 2013

Ho un sassolino nella scarpa.

È da stamattina che ci pensavo, sentivo come una strana idea che mi ronzava intorno e alla fine mi sono convinta, anchd se sembrava una cosa più grande di me, anche se poteva sembrare inutile, ho creduto in me stessa! 
Mi sono armata del mio sorriso migliore, di un po' di buona musica un paio di guanti e ho iniziato.
Oggi mi sono data alla pulizia ai limiti del normale appena prima del patologico, o forse no! 
Ho pulito tutto il pulibile: i bagni, i pavimenti, la mia camera, la cucina, la lavanderia, il fornello, i piatti, i cassetti, le ciabatte, le tovaglie e gli strofinacci. Lavato, insaponato, risciacquato e spolverato ogni superficie che si prestasse. Aspirato la povere, le briciole e qualsivoglia minuzia che si intromettesse tra me lo scintillante brillìo della perfezione! 
Sembravo una tossica!!
Adesso stanca e felice mi guardo intorno e penso: "Cenerentola era una dilettante!!" 
(NB: Non guardare mai più il programma su Real Time "malati di pulito", nuoce gravemente alla MIA salute!!)

sabato 2 novembre 2013

Prima il dovere..

Tu ci sei. Mi sorridi, mi saluti, mi parli. Prendi posto vicino a me. Riesco a sentire il tuo braccio destro che sfiora la mia mano mancina. Scriviamo e ogni tanto sento una impercettibile carezza nonostante tu non mi tocchi. Io riesco a sentire il cuscinetto di elettricità che ci separa, il campo magnetico che ci avvicina ma non ci unisce. Tu sei tu e io sono sempre io. Ma niente è come prima.Sembra che niente sia cambiato eppure non posso starti più così vicino, non adesso che ti ho detto tutto, che ho scoperto le carte, che mi sono resa vulnerabile. Prima potevo fare finta di essere troppo stanca per la lezione e trovare un posto comodo nel tuo abbraccio, prima potevo inventare di avere una voglia matta di caffè solo per stare cinque minuti sola con te. Prima si, ora no. Ora se ti capisco prima di tutti, non lo dico. Invece di abbracciarti mi limito a sorriderti. Se devo dirti una cosa non ti parlo all'orecchio, ti scrivo un messaggio. Mi limito, perché rispetto la persona che ti ama. Mi limito, perché merito di più di una situazione equivoca che mi faccia sempre sentire la terza incomoda, di troppo, non abbastanza, non sufficiente.
Ti voglio bene ma non posso rinunciare a me stessa per non rinunciare a te.
Ora devo trovare la forza di dirti che non ti voglio più, perché ti voglio troppo.

domenica 20 ottobre 2013

Caro amico ti scrivo.

Vorrei scrivergli un messaggio, non per dirgli qualcosa in particolare ma solo per sapere che posso parlargli ancora come sempre, che non è cambiato niente, che posso ancora parlargli di tutto, che non è vero che mi guarderà con occhi diversi quando ci rivedremo, che non è vero che non lo potrò più abbracciare come facevo sempre, che non è vero che ci siamo detti tutto quello che ci siamo detti in una telefonata. Vorrei che non fosse vero che io abbia allontanato da me il ragazzo che mi capiva solo con uno sguardo senza neanche il bisogno di parlare, che non sia vero che a causa dell'imbarazzo ci allontaneremo e poi finiremo al massimo per sorriderci senza neanche scambiare una parola. 

Scrivo.

Cancello.

Riscrivo.

Cancello.

Riscrivo.

Cancello.

La consapevolezza che invece tutto sia vero mi fa stare male al punto di non riuscire a prendere sonno, al punto da non poter dormire, da voler tornare indietro, da voler far finta di niente, da mettere la testa sotto la sabbia, sotto il cuscino, sotto le coperte.

Spengo il cellulare che è meglio.
Chiudo gli occhi, alzo il volume della musica per coprire quello dei pensieri ma riesco comunque a sentire  il cuore che si tuffa di nuovo dentro lo stomaco.

sabato 19 ottobre 2013

Chi mi regala un fazzoletto??



Tirocinio, terzo anno.


Io piangevo per Lui che non mi voleva, che faceva il coglione con le altre, che un giorno mi dava attenzioni e un altro giorno no.


P. In quel momento esatto, in quel giorno in una corsia di ospedale di due anni fa, è entrato nella mia vita. Mi ha regalato un fazzoletto, ha asciugato le mie lacrime, mi ha supportato e consigliato sempre rimanendo discretamente da parte. Poi Lui decide: sceglie me, finalmente stiamo insieme, cori di giubilo si alzano a gran voce e P. ormai mio amico, è felice per me e giorno dopo giorno, assiste dapprima alla gioia, alla luce che si accendeva dentro di me e poi al lento allontanarsi di Lui, e quando mi sembrava di non avere niente, P mi è rimasto vicino anche quando Lui non c'era più e io ero solo un vaso rotto in mille pezzi.


Da quel momento P. è diventato il mio migliore amico! Affidabile, onesto, amorevole, generoso, simpatico e divertente. Sempre presente, sempre per me. Si è scavato una strada nella roccia, come un ruscello che tutti i giorni coccola e leviga gli spigoli troppo aguzzi di una pietra troppo ruvida e fredda. Piano piano si è conquistato un posticino dentro il mio cuore e io, almeno con lui e per lui, mi sentivo una persona migliore: allegra, solare, divertente, bella. Lui che mi cerca, che si preoccupa per me anche nelle piccole cose, soprattutto nelle piccole cose. Lui che mi fa ridere sempre e che mi stringe come se fossi di porcellana. Lui che mi vuole bene e non ha paura di dirlo. P. è Il mio migliore amico e io mi sto innamorando di lui. Ho avuto il coraggio dopo tanto tempo di ammetterlo a me stessa, poi ho avuto il coraggio di poterlo dire ad alta voce e poi, finalmente, a lui. L'ho fatto perché volevo che lo sapesse, soprattutto per alleggerire la mia coscienza, ultimamente un po' provata, per dire a me stessa che adesso che anche lui lo sa è inutilmente doloroso continuare a volerlo amico. La nostra amicizia per me, stava diventando solo un pretesto per averlo vicino, per stringerlo forte una volta in più con una scusa qualsiasi, per sentire le mie mani vicino alle sue. Non so che succederà adesso. Lui è fidanzato da sei anni, io dovrò accettare una realtà diversa da quella a cui ero abituata. Gli ho chiesto di allontanarsi un po', dispiaciuto mi ha detto che mi avrebbe accontentato, che avrebbe fatto di tutto. Mi ha pregato di non allontanarmi troppo perché gli sarebbe dispiaciuto. Ma la più dispiaciuta sono io, perché adesso mentre sono triste e respiro forte cercando di trattenere il pianto non posso più girarmi e dirgli: "ce l'hai un fazzoletto?"

sabato 14 settembre 2013

Cercare, ancora.

Non è per me avere una vita facile, lineare, che scorre senza problemi e preoccupazioni. Pensavo, speravo che questo ragazzo potesse essere tutto quello di cui avevo bisogno: le attenzioni che ho sempre sognato, le parole che ho sempre voluto ascoltare. Tanto simile a me da sembrare la mia fotocopia al maschile. Invece no, ancora una volta mi ritrovo a fare i conti con il mio stupido cuore dall'elettrocardiogramma piatto! Non c'è chimica, non c'è elettricità . Noi siamo atomi, e se non ci sono legami e reazioni chimiche vuol dire solo una cosa: che siamo morti. Sono convinta che presto arriverà quella persona che mi scuoterà l'anima di nuovo. Fino ad allora, voglio stare da sola. Preferisco stare da sola piuttosto che avere una persona al mio fianco che possa avere l'unica funzione di farmi sentire amata, senza ricevere nulla in cambio. Non voglio che nessuno soffra, tanto quanto ho sofferto io.

martedì 10 settembre 2013

Aspetta e spera. No. Io, spero e aspetto.

Forse sto iniziando a scrivere un nuovo libro. 
Nuovo capitolo.
C'era una volta..(forse è troppo)
Un giorno, anzi una sera.. (no, non va bene..)
È difficile iniziare a scrivere la prima parola di un nuovo libro, soprattutto se non sai se potrai finirlo, o come potrá finire, se la storia sará avvincente, interessante, romantica, noiosa. Ho tante domande nella testa che mi creano solo confusione ma per il momento ho deciso che non risponderó. Staró buona e aspetteró pazientemente di vivere piuttosto che immaginare come potrebbe andare.
Lo conosco da poco, pochissimo. 
Lui ha voluto conoscere me. 
Mi ha chiesto di uscire con una cortesia fuori dal comune e soprattutto fuori dalla mia abitudine. Non ho potuto che dirgli di si. Non mi sono pentita affatto. Ha un sorriso dolce, armonico. Il suo sguardo é tenero. È un ragazzo magrolino, delicato e gentile nei modi, intelligente, riservato e altruista. 
Siamo usciti insieme e io ho riso tanto. 
Stavo bene. 
Spero andrà bene. 
Inizio a sperare di nuovo, buon segno. 

lunedì 19 agosto 2013

Sono tornata.

Sono tornata dalle vacanze, riposata e rilassata. 
Sono tornata alla vita di sempre, quella che include le chiacchiere con le amiche dopo cena, la passeggiata al tramonto in pineta per scaricare la tensione dell'esame che mi aspetta a settembre. 
Sono tornata alla quotidianità che nei mesi scorsi mi angosciava ma che adesso non mi preoccupa più.
Sono tornata ad essere me stessa e forse anche un po' meglio della vecchia me, un po' nuova. 
Niente più lotte intestine tra cuore e cervello, nè gastrite, nè colite. Mi sento in forma, positiva e pronta.
Non ho abbassato la guardia, non mi sono intenerita e ammorbidita ma adesso, mentre tengo i pugni chiusi davanti al viso, mentre saltello sul ring in attesa del nemico, non sono più arrabbiata, nè triste, nè con le lacrime. 
Io aspetto e sorrido. 
Non si sa mai, che qualcuno voglia ballare al posto di fare a botte. 
Questa volta scelgo io. 
Finalmente SONO TORNATA.

martedì 2 luglio 2013

Ci serviva un matrimonio per arrivare alla fine.

Il bello di avere amici in comune.
La nostra cara amica si é sposata!
Matrimonio bellissimo, impeccabile. 
Noi, seduti allo stesso tavolo!
In questa giornata apparentemente da incubo, almeno per come l'avevo immaginata per mesi, tutto è andato per il meglio! Io sono stata educata e simpatica e a tratti anche divertente. Non ho creato disagio ai commensali con interminabili silenzi, ma anzi l'atmosfera era rilassata e tranquilla!! Ero stranamente e perfettamente a mio agio nelle cuciture del mio vestito elegante che mi calzava a pennello e mi muovevo benissimo anche tra i numerosi complimenti che nessuno mi ha fatto mancare!! Allora, ho capito grazie ad un'illuminazione e dall'alto della mia figaggine, perché si ero veramente FIGA, che a me di lui non importa più niente!!! Davvero!! Mentre lui scherzava con le altre ragazze dell'università, cercando di farsi notare con le sue battute scomode e infelici e le sue movenzee sguardi davvero poco eleganti,  io mi muovevo tranquilla nelle parole moderate di chi sa ascoltare e rispondere, ma che francamente se ne infischia!!! Non è perchè io mi senta superiore, ma semplicemente ho capito che è sempre il solito, e io ho bisogno di qualcosa di diverso!!! 
Credo di aver avuto la mia rivincita!! 
Spero sia davvero finita! 

mercoledì 22 maggio 2013

Che poi a me la pioggia non è mai piaciuta.

Entro in crisi per niente.
Oggi hai deciso di parlarmi. Dopo mesi in cui evitavi persino di guardarmi, in cui evitavi di percorrere la stessa strada se c'ero io, in cui hai accuratamente evitato di rivolgermi anche un saluto, oggi mi hai parlato. Ovvietà universitarie, niente di più. Non un discorso di scuse sapientemente accordato a toccare le corde del mio cuore, nè niente che ci assomigliasse. Mi hai salutato e mi hai chiamato come facevi quando stavamo insieme. Sembrava ti fosse sfuggito,  appena sussurrato, imbarazzato mi hai sorriso e mi hai chiesto dell'esame. Ho avuto cinque minuti di blackout in cui non sapevo neanche più pensare. Si vedeva che ti pesava, non ti muovevi agevolmente tra le parole come la prima volta che ci siamo visti, cercavi di farmi ridere ma non ci credevi neanche tu, e  io non sono riuscita ad incrociare i tuoi occhi per più di tre secondi.
Si vede che ti pesa, che non lo fai volentieri allora cosa ti ha spinto? 
Cosa è cambiato oggi rispetto a ieri?
Cosa ti ha convinto? 
Non sono stata in grado di risponderti se non con monosillabi educati.
Ecco perché non mi sopporto, avrei voluto essere forte, decisa, strafottente.
Invece mi ritrovo ad essere sempre la solita: fragile, delicata ed educata.
Mi odio per essere così vulnerabile! 
Per te sicuramente non è stato niente, sarei tornato a casa per nulla turbato o scalfito. Sono io che sbaglio ancora a lasciarmi toccare da te. 
Tu sei stato un temporale.

lunedì 13 maggio 2013

Dica trentatrè.

Che barba che noia i pensierini degli innamorati lasciati in bacheca per far sapere al mondo che loro si, loro si amano. Le loro stucchevoli scioglievolezze mi lasciano in bocca il gusto troppo dolce di una torta con troppo zucchero, troppa panna e troppo caramello e troppo cioccolato, un gusto pastoso e appiccicaticcio, che ti inonda le papille gustative che ti invade la bocca e ti lascia un'anestesia al cervello. Quel dolce che diventa stucchevole. Quello che dopo un cucchiaino va bene, ma già al secondo ti disgusta soltanto e ti fa stare male. Ho paura di avere una un'innalzamento improvviso della mia curva glicemica, ho paura della carie ai denti e non voglio andare dal dentista. 
Io non sono mai stata così. Sto diventando una brutta persona. Dottore??? 

giovedì 9 maggio 2013

Un anno fa

Sto male se penso che un anno fa a quest'ora mi avevi appena lasciato. Se penso al male e al dolore di quella sera. Se penso al fatto che non riuscivo a mandare giù neanche l'aria perché mi sembrava di soffocare, di morire, di non reggermi in piedi, di non potercela fare neanche a camminare perché tu te ne eri andato senza voltarti indietro. È passato un anno. Io ti penso in un modo razionale e diverso, riesco a vedere tutti i tuoi difetti e le tue colpe,riesco a sentirmi più forte anche da sola, io posso, io ce la faccio, io non ti voglio più.

lunedì 22 aprile 2013

Forse, buonanotte.

Scivolare tra le braccia di Morfeo è uno dei piaceri sublimi della vita, soprattutto quando puoi accoccolarti su un soffice cuscino avvolta in un piumino caldo. Di solito, Mi piace riordinare i pensieri della giornata e organizzarli nei cassetti della memoria. Ricordare, mettere a posto, catalogare. A volte però i pensieri diventano ingombranti, cattivi consiglieri di una notte scomoda e il letto diventa un giaciglio di spine e puoi solo sperare che la stanchezza prenda il sopravvento e ti accompagni in un sonno profondo fino al momento in cui non sorgerà il sole, in cui le tenebre saranno scomparse e in cui potrai dire a te stessa che puoi alzarti ed iniziare a sorridere perché forse oggi sarà meglio di ieri.

venerdì 19 aprile 2013

Oggi sono io.

Oggi è una bella giornata.
Bella davvero.
Un sole forte pieno e potente che mi fa dimenticare tutto, che illumina gli angolini più nascosti dell'anima e i pensieri bui, neri e malinconici non trovano casa.
Oggi penso positivo.
Sono andata a fare una passeggiata, un po' di musica e solo i pensieri che sembrano rasserenarsi.
Penso a me, voglio essere egoista.
Ho una vita piena che mi piace, io mi piaccio.
Non mi cambierei per niente al mondo con nessun altra.
Non venderei mai la mia sensibilità che mi fa sembrare ancora un po' bambina.
Non cambierei il mio modo di affezionarmi così saldamente alle persone, anche se questo a volte mi appesantisce un po' il cuore quando resto delusa.
Non cambierei la mia attenzione nell'uso delle parole, per diventare una ragazza più semplice da imbambolare.
Non cambierei il mio corpo, piccolo e delicato per uno più sensuale.
Non cambierei il mio modo di vestire, per sceglierne uno più appariscente.
Non cambierei il mio sorriso dolce, nè quello gioioso che arriva ad abbracciare gli occhi per uno più accattivante.
Sono tutto questo e mi piaccio.
Se al momento non c'è ancora spazio per nessuno non fa niente, oggi mi basto io.

giovedì 4 aprile 2013

Eccomi, di nuovo.

Volevo staccare un po' da tutto e da tutti.
Volevo cercare di riprendere il ritmo dei miei passi, di ascoltare il battito del mio cuore senza l'aiuto di nessuno, neanche del mio "diario".
Forse volevo dimostrare di essere abbastanza forte da farcela da sola.
Forse.
Non so perchè, ma non volevo più scrivere nero su bianco le mie lamentele,  perchè non volevo essere più quella persona che piange sul latte versato, che si appiglia al pugnale che la trafigge.
E allora, visto che non riuscivo ad essere la persona positiva e propositiva che mi ero promessa di diventare: ho smesso.
La vita sembra propormi sempre nuove sfide, ma si dice che siano utili a temprare il carattere, a rendermi più forte, coraggiosa e resistente alle intemperie. Intanto io aspetto questa primavera che tarda ad arrivare.
In tutto questo ho capito una cosa: scrivere fa parte di me. Io non posso cambiare.

giovedì 31 gennaio 2013

Ciao.

Ti dico Ciao e non Addio.
Addio è per sempre, è lontano.
Ciao è vicino, è quasi subito, non ho la percezione di quanto tempo potrà passare.
Ciao perchè è come se solo per un po' non potessi più guardare i tuoi occhi e stringerti la mano, per un po' soltanto non  potrò sentire con le orecchie la gioia della tua risata, per un po' non per sempre.
Ciao, perchè mi sembra più vicino il momento in cui potrò abbracciarti di nuovo e dirti che ti voglio bene.
Troppe volte sentirò il tuo profumo e la tua presenza.
Io lo so, tu sei qui vicino a me anche se non posso vederti con gli occhi, posso comunque ascoltarti con il cuore.
Ciao perchè addio è solenne e informale.
 Io voglio salutarti come se domani potessi riabbracciarti o anche stasera o in tutti i momenti in cui vorrò sentirti vicino. 
Sarà così, perchè tu ci sei e resterai per sempre nei miei ricordi, nel mio cuore e dentro me.
Ciao Nonno.

martedì 1 gennaio 2013

Capitolo 1.

Una pagina bianca, un nuovo inizio, un punto e a capo.
Spero che questo 2013 sia questo: un punto di partenza.
Per un posto che non ho mai visto, per una persona che non ho mai conosciuto, per .una lingua che non ho mai parlato, per un piatto che non ho mai assaggiato, per un libro che non ho mai letto, per un vestito che non ho mai indossato, per un film che non ho mai visto, per una parola che non ho mai sentito, per una canzone che non ho mai ascoltato.
Voglio il nuovo, perchè il vecchio comincia a stancarmi e i ricordi, a volte, fanno troppo male se non sai prenderli per quello che sono: solo ricordi.
Quindi ricordo, ma voglio ricominciare.
Benvenuto 2013, tu ricordati di fare il bravo.