sabato 2 novembre 2013

Prima il dovere..

Tu ci sei. Mi sorridi, mi saluti, mi parli. Prendi posto vicino a me. Riesco a sentire il tuo braccio destro che sfiora la mia mano mancina. Scriviamo e ogni tanto sento una impercettibile carezza nonostante tu non mi tocchi. Io riesco a sentire il cuscinetto di elettricità che ci separa, il campo magnetico che ci avvicina ma non ci unisce. Tu sei tu e io sono sempre io. Ma niente è come prima.Sembra che niente sia cambiato eppure non posso starti più così vicino, non adesso che ti ho detto tutto, che ho scoperto le carte, che mi sono resa vulnerabile. Prima potevo fare finta di essere troppo stanca per la lezione e trovare un posto comodo nel tuo abbraccio, prima potevo inventare di avere una voglia matta di caffè solo per stare cinque minuti sola con te. Prima si, ora no. Ora se ti capisco prima di tutti, non lo dico. Invece di abbracciarti mi limito a sorriderti. Se devo dirti una cosa non ti parlo all'orecchio, ti scrivo un messaggio. Mi limito, perché rispetto la persona che ti ama. Mi limito, perché merito di più di una situazione equivoca che mi faccia sempre sentire la terza incomoda, di troppo, non abbastanza, non sufficiente.
Ti voglio bene ma non posso rinunciare a me stessa per non rinunciare a te.
Ora devo trovare la forza di dirti che non ti voglio più, perché ti voglio troppo.

2 commenti:

  1. Aspettavo ansiosa tue notizie...Alla fine sei riuscita a scrivergli!?
    Adesso,a differenza di quanto tu possa pensare, è arrivato il tuo momento, aiutati con ciò che hai sotto i piedi e spingiti fuori! Tornerà il momento anche per lui e poi per voi, ma adesso tocca solo a te, è il momento per te!!
    Un abbraccio :)

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  2. Ti ringrazio veramente di cuore, il fatto che aspettassi di leggermi mi emoziona!! :) In ogni caso tornando alla domanda che mi hai fatto, quel giorno non gli ho più scritto. Mi sento in una sorta di limbo, preferirei sapere da che parte poter stare, invece mi limito ad aspettare! Un bacio.

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