domenica 17 gennaio 2016

Inserire nuova password.

Come può mancarti una persona che non hai mai avuto?
Come posso sentire la mancanza delle parole non dette e dei baci mai ricevuti? 
Forse sento l'assenza di un'idea che avevo costruito, dell'immagine che avevo creato dentro di me. 
È stata un'ottima illusione, talmente simile alla realtà da sembrare vera, da sentirsi autentica. 
Come autentica e vera è l'assenza che avverto.

Forse amici lo siamo stati davvero. Metto il forse all'inizio della frase, perché forse ho calibrato tutto male dall'inizio.

Ci siamo sempre capiti al primo sguardo. Senza nemmeno bisogno di una parola. Ma nonostante questo Ci piaceva parlare, soprattutto discutere, molto di più litigare. Sentivo l'energia a mille e la potenza di mille uomini mentre gli urlavo contro le mie ragioni, e  lui sembrava un cane furioso mentre urlava le sue. Strillavamo forte e poi ridevamo tanto, sentendoci ridicoli. Sapendo che non potevamo comportarci così, perché noi eravamo solo amici. Le pause di un quarto d'ora si travestivano spesso in interi pomeriggi. E il tempo non sembrava mai essere stanco di noi. Le telefonate erano interminabili. I messaggi iniziavano la mattina e con una scusa o con l'altra, finivano la sera. Il fatto che io contassi qualcosa per lui si vedeva dai suoi abbracci, dal modo in cui  si assicurava che non prendessi freddo, dal modo in cui mi puliva il naso che sporcavo puntualmente con il bordo della tazzina del caffè. Ho passato il mio esame impossibile grazie a lui che mi ha spiegato gli esercizi che fino ad allora non avevo mai capito. Mi sono ubriacata la prima volta quando c'era lui, e lui mi ha ripulito la faccia quando il rum ha preso la strada del naso, perché era troppo forte e troppo amaro e non sapevo mandarlo giù. 
Abbiamo condiviso la gioia, l'attesa e l'ansia degli esami che uno dopo l'altro facevano da sfondo ai giorni che passavano. Non posso credere di aver inventato tutto questo. 
.
Giorni, mesi, anni.
Ho evidentemente filtrato questi episodi con i miei occhi innamorati, ed evidentemente lui ha sempre visto in me solo un porto sicuro. Sono stata solo un abile meccanico pronto a rimpinzare il suo ego insicuro di tutte le mie stupide e insensate attenzioni.
Stupido tu, cretina io. 

Come si fa a cambiare la combinazione del cuore? 
Voglio un altro al tuo posto, adesso. Subito. Anche da domani. Ti prego, vattene. Vattene via.


giovedì 14 gennaio 2016

Duemilasedici: S. 3.0



La cena con gli amici di corso non mi ha fatto bene.
Averlo rivisto, non mi ha fatto bene. 
Sapere che se bevo un po' divento molesta e il mio pensiero è sempre lui, non mi ha fatto bene. 
La sera in cui ci siamo rivisti, ho evitato di pormi troppe domande e ho sperato che gli eventi mi portassero Altrove.
Ho sperato con tutte le mie forze che le circostanze potessero essere quelle giuste, Lui quello giusto, io quella giusta e una volta, una soltanto, io potessi scrivere la parola fine alle mie fantasie. 
Ho sperato di  trasformare con il tocco di una bacchetta magica, al sapore troppo alcolico, la fantasia in realtà. 
- Devo uscire, ho bisogno di un po' d'aria. 
Mi guarda, lo guardo. 
- "Andiamo scema". 
Urla dall'altro lato della stanza, si avvicina e mi aiuta a far salire la zip ribelle del mio cappotto.
L'aria fresca della notte mi tira uno schiaffo in pieno volto.

Mi guarda, lo guardo.








"Brr" - mi esce, senza pensare. Un po' per rompere il silenzio, un po' perché non sapevo cosa dire.
Lui si avvicina, mi guarda. Alza il cappuccio del mio piumino con entrambe le mani e mi avvicina. 
- "copriti."
Gli avrei voluto dire: coprimi tu, abbracciami tu. Così non sentirò freddo, non sentirò niente se non la felicità. 
Mi è uscito solo un mezzo sorriso. 
L'ho abbracciato e con la testa mi sono fatta spazio sotto la sua spalla.
Si stacca. Mi alza il mento.
"Respira forte, prendi aria altrimenti non ti passa, io rientro".
Non dico niente mi siedo sulle scale. Rimango così per un tempo imprecisato. 
Respiro forte, pensando che mi passerà. Non la sbronza, ma Lui. 




Mi ha scritto in un messaggio, nel bel mezzo di una conversazione che non aveva nè capo nè coda, che devo rivedere le mie priorità. 
Io ho capito cosa intendesse, ma da quel giorno non gli rispondo più.
Ho capito che dovevo andare via da Lui e non tornare mai più. 
Devo uscire dalla sua vita, e Lui dalla mia. 
Ho accettato il fatto che Lui non mi voglia e che probabilmente non abbia mai voluto.
Ho accettato che nella vita bisogna rinunciare a quello che pensiamo di volere e accettare che tante cose non possiamo cambiarle. 
Ho imparato che non possiamo scappare da questa vita, perché abbiamo solo questa. 
L'unica cosa su cui abbiamo potere è il modo in cui affrontarla.

Via il vecchio, avanti il nuovo.
Benvenuto 2016.
Io ricomincio da oggi, dal mio nuovo taglio di capelli. 
Benvenuta nuova me.