mercoledì 9 aprile 2014

Attimi di consapevolezza.

Lo dico sempre più spesso: ho sbagliato facoltà, avrei potuto fare una vita più spensierata, avrei potuto avere più tempo per me, avrei potuto faticare di meno sui libri, avrei potuto ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. 
Se solo quel giorno non avessi scelto di fare il Test, se quel giorno avessi pensato di non essere abbastanza, se non fossi rientrata probabilmente avrei vissuto meglio questi anni.

Oggi mi trovo a studiare in un'università che non è la mia, posti nuovi e aria diversa, gente mai vista e la pace giusta per studiare. 

La ragazza che è seduta vicino a me inizia a parlare con un tizio che ha appena incontrato, sembrano amici. 
Poco più tardi capisco che in realtà non si neanche conoscono sono soltanto accomunati da una stessa sorte, un unico destino: l'attesa dei risultati per il Test, lo stesso test che ho maledetto tante volte.
Lui dice che ha abbandonato gli esami della sua facoltà nell'ultimo anno per prepararsi al test. 
Lei dice che ha perso il sonno negli ultimi mesi. 
Si confrontano un paio di risposte e si salutano amichevolmente.
Lei si risiede al suo posto e sospira, di un sospiro pieno di ansia e di angoscia. 

Un sospiro che conosco bene.

Io, sospiro di gioia. 

Grata perché 5 anni fa quel Test l'ho superato, grata perché io ho il posto che molti sognano. 
Grata perché posso studiare per diventare quello che ho sempre sognato di essere: un medico.
La verità è che io ho sempre avuto un'unica grande scelta, la mia scelta è la mia vita.


Penso ad una stupidissima frase che ho letto su internet : "Sul dizionario non a caso la parola sudore viene prima della parola successo"
Riprendo a studiare e sorrido.