sabato 12 maggio 2012

Nonostante tutto.

Vorrei rivedere il tuo nome che lampeggia sul mio cellulare. Vorrei che tu mi cercassi di nuovo. Vorrei che mi stringessi forte. Vorrei avere la tua mano nella mia per sapere che tutto andrà bene. Vorrei che tu mi accarezzassi il viso, che passassi le tue dita tra i miei capelli. Vorrei andare a fare una passeggiata in un paesino che non conosciamo. Vorrei sentire la tua voce che mi sussurra cose dolci nell'orecchio.Vorrei poter guardare speranzosa l'orologio, aspettando che tu mi venga a prendere. Vorrei poterti baciare di nuovo, perchè non riesco a ricordarmi l'ultimo bacio che ci siamo dati. Vorrei esserti vicina, nonostante tutto. 
Ma a te non importa, altrimenti saresti rimasto.

venerdì 11 maggio 2012

Svegliatemi

Sono forte, io. Devo resistere.
Punto primo. Non cercarlo. Non chiamarlo. Non scrivergli. Sarebbe tutto inutile.
Anche se è l'unica cosa che vorrei: poterlo sentire, abbracciare, baciare, sentire di nuovo il suo profumo, accarezzare la sua barba, stringere i suoi capelli. Vorrei potermi ancora arrabbiare perchè non mi chiama e non mi cerca abbastanza. Non posso più. Ora può non cercarmi, può non farlo, non è più tenuto a preoccuparsi per me. Vorrei che mi dicesse che è uno scherzo, quanto gli piaceva prendermi in giro, passava le giornate intere a scherzare con me. Vorrei sapere che è un sogno e che tra poco mi sveglierò.
Devo prendere atto che è tutto reale.
Orribilmente reale. Tristemente reale.

giovedì 10 maggio 2012

Game over.

Cosa dirgli se non vuole stare con me, se non vuole preoccuparsi per me ed occuparsi di me? Cosa dirgli se mi dice che non si sente abbastanza coinvolto, cosa dirgli se vuole sentirsi libero e in questo momento avverte un senso di oppressione? Cosa dirgli se sa che non mi può (vuole) dare quello che mi merito? E' finita, punto. Niente da fare. Ho perso. Probabilmente sono stata fin troppo ostinata a coprire le sue mancanze, a volere a tutti costi che le cose tra di noi andassero bene, a non voler comprendere i segnali. Sono stata masochista e stupida. Ingenua e poco attenta. Pensavo di poter essere abbastanza per tutti e due, non è così. Ieri mi ha detto una frase che mi ha fatto pensare: " tu sei sempre stata l'80% e io il 20..non possiamo andare avanti così, non sarebbe giusto per te". (Bravo che te ne ricordi adesso, complimentoni. Dopo che io sto nella cacca fino al collo, dopo che ti ho dato tutto quello che avevo, l'anima, il cuore, tu mi dici che non sei abbastanza per me. Se solo avessi voluto saresti potuto essere abbastanza, saresti potuto essere tutto.) Non c'è nient'altro da aggiungere se non che in questo momento vorrei diventare invisibile, trasparente, vorrei poter non sentire tutto questo dolore. E' un pugnale nel cuore e uno nello stomaco, è un pugno sulla faccia. Il bello è che tutto questo male non si può curare con un antibiotico, non è una ferita da poter ricucire con i punti di sutura, non è una contusione per cui va bene un antidolorifico. Non c'è niente che io possa fare. Mi sento male, dolorante, acciaccata, contusa, sanguinante ma da fuori non si vede niente. Il dolore è dentro, dentro al cuore, dentro alle ossa, nella pancia. Piangere non serve, ma in questo momento è l'unica cosa che riesco a fare. Piango cinque minuti e poi divento razionale per una mezzoretta. Basta niente per riaprire i rubinetti: il portachiavi, la bottiglietta dell'acqua, un evidenziatore, una penna, un pacchetto di gomme, un fazzoletto, un reggiseno, un pantalone..tutto mi riporta a pensare a lui, ad una cosa che ha detto, ad una cosa che ha fatto o che gli piaceva. Tutto mi sembra triste, spento. Se potessi esprimere un desiderio sarebbe questo: vorrei che quando salirà in macchina la prossima volta con un'altra, lui penserà a me, e a come sbattevo la testa sullo sportello. E che in una frase detta da un'altra lui possa risentire la mia voce, in uno sguardo di un'altra persona lui possa ricercare il mio, che in un sorriso lui possa risentire la mia risata. Vorrei mancargli nelle piccole cose, vorrei che capisse quello che ha perso.