mercoledì 12 febbraio 2014

Serpenti nello stomaco.

Sento spine, serpenti che si muovono nel mio stomaco.
Pensieri che si attorcigliano nelle parole. 
Le mie dita tamburellano sul tavolo.
Vorrei non pensarti
Mi hai scritto che mi devi delle scuse, che mi vuoi parlare, che mi spiegherai.

Da quel momento non ci siamo più visti:sessione d'esame.
Da quel momento è scesa una settimana di gelo. Niente.

Se ti ho scritto è stato solo per sapere come stessi dopo la risonanza.
Abbiamo parlato.
Da quel giorno Ci siamo sentiti ogni tanto. 
Qualche volta. 
Quando mi mancavi.
Quando mi manchi.
Ti scrivo io per sapere come stai.  
Ti scrivo io per dirti dell'esame 
Ci sentiamo e io scherzo sull'idea di non poter più scherzare, parlare con te.
Tu ridi.
Io rido. 
In realtà non mi sono simpatica, ma è l'unico modo per non visualizzare la voragine e l'abisso che ormai c'è tra di noi. 
Passerà, mi dico. 
Un giorno, faremo in modo che le parole che ti ho detto non siano mai esistite. 
Torneremo come prima.
Mi manchi tanto.