venerdì 21 dicembre 2012

(S)Comode dipendenze.

Ho un problema: quando si tratta di libri non sono una persona normale.
Non sono una  che legge dopo cena, che legge per distrarsi, che legge dieci, al massimo quindici pagine per riordinare i  suoi pensieri prima di andare a dormire, non sono una che legge per passatempo o per ingannare il tempo.
Io sono una tossica di libri, la lettura per me è una droga.
Ho un problema: non so smettere. 
Se inizio un libro la mia missione è finirlo.
Non importa se per farlo sacrifico il sonno, la fame, lo studio.
(per questo evito di leggere mentre sto preparando un esame, perchè finirei per smettere di studiare, sceglierei sempre e comunque il libro sbagliato)
Ingurgito pagine su pagine, parole che dentro di me e mi fanno sentire bene, meglio.
E' come se analizzassi i miei pensieri da un altro punto di vista.
Sottolineo le frasi più importanti con la mente come se quelle fossero le parole di un'amica pronta a darmi consigli.
Io voglio imparare, voglio andare avanti e vedere come va a finire. 
Devo sapere se può esistere un lieto fine, così forse penso che ci sarà anche per me.
Mi perdo in quel mondo senza troppe domande, perdendo la concezione del tempo e dello spazio.
Un po' mi dispiace quando giro la pagina e mi accorgo che è l'ultima.
Mi resta un po' d'amaro in bocca perchè è già finito.
Allora, vado alla ricerca delle frasi più belle e le rileggo così tanto per non abbandonarlo subito nella libreria, per coccolarlo e coccolarmi ancora un po'.
Mi dispiace ma non mi dispiace, sono una libro-dipendente e mi piace.

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