domenica 29 luglio 2012

Decisamente no.

Non permettere alle tue ferite di trasformarti in qualcosa che non sei dice Coelho. Caro Paulo, volevo dirti che io ce l'ho messa tutta : Mercoledì mi sono convinta e sono uscita di nuovo con il ragazzo con "l'ottimo curriculum".
Mi sono detta che forse le cose potevano andare bene. Mi sono fatta carina, di nuovo. Ho riso, di nuovo. Sono stata bene, di nuovo. Ho sentito che forse qualcosa si stava muovendo, ero contenta.
Oggi è Domenica, lui è sparito da quella sera.  Eppure ha insistito lui per uscire, lui ha insistito per venirmi a prendere, lui ha fatto il romantico tutta la sera, lui mi ha detto tutte le cose migliori che una ragazza vorrebbe sentirsi dire, lui mi ha dato il bacio della buonanotte e ora? Morto.
Non riesco a capire, più cerco di trovare una giustificazione più non ci riesco. E' andato al mare ma mica in Venezuela, voglio dire i telefoni prendono sulla costa adriatica. Cavolo.
Mia sorella ieri mi ha detto: "Chiusa una porta, si apre un portone e indovina chi c'è? Un nuovo coglione".
Ecco. Il problema è che adesso non sono predisposta io a capire, a giustificare. Sei sparito? Bene. La vita va avanti, io vado avanti, io sono cambiata.

martedì 17 luglio 2012

Bene se ti sta bene, sta bene pure a me

Io nel pensarti ti idealizzo, penso al ragazzo che vedevo io, non a quello che in realtà eri davvero, raccolgo nella mente solo i momenti felici e mi scende la nostalgia, la malinconia e torni a mancarmi.
Invece no.
Dovrei capire che non posso stare male per te che non ti sei mai impegnato, che non ci hai mai creduto, che non hai mai sperato niente. Non posso stare male per te che sei stato promesse non mantenute, speranze disattese, sogni infranti, sei stato tutto e solo quello che volevi tu.
Io subivo a pieno la tue decisioni. E pensavo anche che andasse bene così.
C'ero io, che ti davo tutto e non chiedevo niente in cambio, che ti giustificavo sempre e finivo sempre per colpevolizzarmi quando non sapevo aspettarti più.
C'eri tu, che non arrivavi mai, poi forse si, poi forse no. Tutto si svolgeva secondo i tuoi ritmi, i tuoi tempi, le tue decisioni.
Un bacio in pubblico era troppo, una parola dolce era troppo, una sorpresa era troppo, una passeggiata era troppo. Era troppo andare al mare, era troppo una cena fuori, era troppo regalarmi un fiore, era troppo il mio abbraccio non previsto, era troppo il mio volerti vicino.
Tutto per te era troppo, ma eri tu che volevi troppo poco da me.
Hai pensato solo a te, a stare bene tu, a farti coccolare e farti amare poi, quando ti sei stancato, hai deciso che potevo anche farmi da parte perchè tu non eri abbastanza coinvolto.
Ora, al di là del fatto che il mio cuore sia ancora ridotto maluccio e che io non riesca agilmente a fidarmi degli altri come prima, ho capito che voglio di più. Voglio un ragazzo che voglia stare con me davvero, senza troppi drammi e senza mezzi termini. O sei dentro, o sei fuori. Niente stupidi giochetti a metà del tipo "scusa, mi ha appena lasciato la mia ex, non sono in vena di una cosa seria" "scusa ma io sono fatto così, non puoi pretendere troppo da me".Col cavolo. Scusa niente. Se siamo fatti per stare insieme, mi verrà incontro, mi farà sentire amata e voluta tutti i giorni. Io voglio i fatti, quelli che ti facciano sentire che puoi veramente contare sulla persona che ti sta accanto.  Io voglio le romanticherie, non quelle da diabete e carie ai denti, ma che ogni tanto ti facciano sentire piccola e felice.
Prima di ogni cosa: devo tornare a stare bene io, a sentirmi bene, a volermi bene e a prendermi cura di me. Io sarò felice, anche senza di te.

Depression time.

Non sono riuscita a concludere niente in questo semestre, il nulla. Gli esami sono andati tutti male, la concentrazione non c'è e non riesco neanche a dare quest'ultimo (importantissimo) esame. Sento che tutto ciò che avevo nella mia testa non c'è e, per quanto conosca questa sensazione, questa volta so che non è solo un'impressione, è così: non sono pronta abbastanza. Mi rimando da sola a settembre. Non sono mai stata una persona che tira i remi in barca prima del tempo, ma questa volta mi vedo costretta a farlo.
Mi sento delusa per non aver dimostrato a me stessa che, malgrado tutto, dovevo farcela.
E' andata male, è andata così.
Mi sono rotta e avrò tempo per aggiustarmi.

martedì 10 luglio 2012

Dillo con i numeri.

Esame di anatomia 3: tra 8 giorni.
Media di ore di studio giornaliere: 12
Ore per il tempo libero: 1
Argomenti da ripassare: 20/20
Argomenti ancora da studiare: 0/20
Quanto penso di sapere: 0,001%
Livello di serotonina ed endorfine nel sangue: 0,00001%
Esaurimento nervoso: 99%
Voglia di andare al mare e di godermi l'estate: 1000000%
Quanti di voi potevano benissimo vivere senza sapere della mia condizione psicofisica:100/100

sabato 7 luglio 2012

Punto e a capo. (forse)


Forse ci sono, forse posso respirare di nuovo.
Ieri sono uscita per una passeggiata con le mie amiche, il mio piccolo centro cittadino non offre molte alternative. L'ho visto, camminava verso di me, ci siamo incontrati con lo sguardo e questa volta non l'ha abbassato, lo sosteneva, mi guardava serio. Ho fatto un cenno con la testa per salutarlo, LUI mi ha sorriso dolcemente e mi ha fatto l'occhiolino. (So che starete pensando che "cazzone avariato", che "stupido", che "idiota" e via discorrendo, io invece ho pensato solo "E' finita"). Nella dolcezza di quel sorriso timido e imbarazzato, nell'occhiolino veloce, ho letto: "Scusami, sono un cretino e tu lo sai." Forse l'ho visto solo io, forse è stato solo il gesto di un piacione senza troppe dietrologie di pensiero. Sta di fatto che in quel preciso momento, come per magia ho sentito una nuova serenità, quella che nasce dalla consapevolezza della fine. Ho sentito che non abbiamo più niente da condividere e, che le cose come iniziano così possono finire e, che portare rancore non serve. Io ho fatto tutto con il cuore, gli ho dato tutta me stessa, senza rimpianti, io sono stata felice (poco importa se il mio amore non era corrisposto, io non ho niente da rimproverarmi) e non è colpa mia se non ha voluto sapere quanto potevamo essere felici insieme.
Dice il vecchio saggio: "Non essere triste perchè qualcosa è finito, sorridi perchè è successo".
Io voglio sorridere, sono una brava persona, ho una vita davanti, e il destino che mi aspetta.

p.s: Vi avviso che sono in piena sindrome premestruale, quindi i miei cambiamenti repentini d'umore e la mia salute mentale instabile possono essere dovuti anche a questo... (vi saprò dire prossimamente).


 

venerdì 6 luglio 2012

Vacuum packed.

Università: stamattina sentivo che non mi sarei dovuta schiodare di casa. Sentivo che ti avrei incontrato. Detto, fatto. Parcheggio. C'è anche la tua macchina. Respiro. Ce la posso fare. Anche se mi viene da vomitare, anche se solo l'idea di rivederti mi fa stare male, ce la posso fare. Salgo le scale. Sapevo che ti avrei incontrato lì, davanti a quell'aula dove tante volte ci siamo fermati a parlare, dove tante volte ci siamo stretti forte. Ti ho visto, parlavi allegro con una tua, una nostra amica. Bum. Mi hai guardato. Bum. Hai abbassato lo sguardo. Bum.Bum.Bum.Bum.Bum. Mille, duemila, tremila coltellate nello stomaco. Ho evitato il tuo sguardo per un attimo, poi tranquilla ti ho detto "Ciao!" Tu hai risposto sibilando un saluto che era freddo e distaccato, come te del resto. Non so bene come sia andata dopo, ma in una frazione di secondo mi sono ritrovata a salutarti con due baci sulle guance, come si salutano i conoscenti, quelli con cui non hai abbastanza confidenza per un abbraccio, quelli per cui riservi le frasi più scontate, con cui finisci a parlare del tempo o dell'ultima notizia in tv. Mi fa male sapere che adesso siamo meno di questo. Il mio cuore tamburellava impazzito quando ho sentito la tua mano sui miei fianchi, il tuo respiro vicino a me. Dentro di me avevo il caos. Ho cercato quanto più potevo di non farti vedere niente, di mettere sottovuoto tutto. Chiudere. Cucire tutto.  Mi sono distratta parlando con altri, fingendo sorrisi, dispensando una sicurezza che non mi appartiene. Ma sentivo male ovunque.
Poco dopo sei andato via. Forse un po' la coscienza ti pesa. Forse non te ne frega niente. Forse semplicemente avevi altro da fare. 
Ma per quello che riguarda me pensavo di poterla raccontare meglio, di aver superato tutto questo, almeno una parte, almeno un po', almeno un pochino. 
Non ancora.

martedì 3 luglio 2012

Quando un ottimo curriculum non basta.

Lui è carino, gentile, simpatico, studia, con la testa sulle spalle: il classico bravo ragazzo. Ok, curriculum impeccabile. Ci sentiamo da un po', in realtà è lui che mi scrive, mi contatta, mi cerca.  Tutte queste attenzioni mi piacciono, mi fanno stare bene. Mi sono lasciata convincere che forse potevo stare bene davvero e siamo usciti per un gelato. Niente di esagerato, tutto molto tranquillo. Ci sto bene, parliamo di tutto. Quando ha provato a baciarmi sono arrivati i problemi: l'ho allontanato neanche volesse derubarmi. "No..no..non è il caso!" Mi sono girata dall'altra parte. Ovviamente non ha capito la mia reazione spropositata. Ho cercato di spiegargli la situazione per sommi capi, più o meno, quanto meno per non sembrare una pazza isterica. Lui annuiva e mi ascoltava serio. Mi ha riaccompagnato alla macchina. Male, male: ho pensato. Non sono pronta, non ce la faccio. Nonostante sulla carta sia tutto perfetto io non ce la faccio. Non sento i brividi, l'emozione, le farfalle nello stomaco, non sento l'adrenalina, l'agitazione. Ero solo tranquilla: ridevo e scherzavo ma nel cuore non sentivo niente. E' presto, forse. Forse dovevo capirlo che non è ancora arrivato il momento, dal numero dei messaggi sul mio telefono: Zero. Zero messaggi inviati. Zero messaggi ricevuti. Quando stavo con LUI la mia memoria era sempre strapiena e avevo anche creato una cartella personale dei messaggi, in modo da rileggere le nostre conversazioni. Lo so, ero esagerata e adolescenziale se non  infantile, me ne rendo ampiamente conto. Ora no. Non mi interessa. Quando stavo con LUI mi dispiaceva cancellare anche uno stupido messaggio in cui mi diceva che stava arrivando. Ora cancello anche i messaggi più dolci e carini. Ora che la mia memoria è vuota, che non mi importa di rileggere i suoi messaggi, di analizzare che cosa mi ha scritto e raccontarlo dettagliatamente alle mie amiche, penso che forse non mi piace abbastanza. Stare con lui, per quanto sia carino e gentile, mi costringe a pensare al passato, e io non voglio. Non mi va di pensare, di volere un'altra persona, non adesso. Per adesso devo ricucire la ferita. Devo riempire il vuoto che ho dentro, e riempirlo solo di tanta stima in me stessa e tanti progetti. Devo riuscire a stare bene da sola, un'altra volta.