sabato 27 ottobre 2012

Mayday...mayday.

Questa giornata di pioggia non aiuta.
Mi sento stanca e triste.
L'ansia sale e scende la malinconia.
Sto male di nuovo in un modo che non avrei più voluto.
Ho la testa troppo piena e lo stomaco vuoto occupato da un dolore pungente, persistente che pesa.
Mi pesa tutto anche lo sguardo che inevitabilmente si posa su di LUI, ancora.
Un quintale di dolore che alberga dentro il mio piccolo corpo e lo stanca.
Lui c'è sempre, tutti i giorni. Lo vedo, tutti i giorni.
Nei posti che sono stati nostri, adesso c'è solo lui e ci sono solo io. Da soli. Insieme.
Quest'indifferenza che traspare dai suoi occhi vuoti mi spacca il cuore, mi rompe l'anima.
Tutto è scordinato e stonato dentro di me.
Sono una giostra cigolante e arrugginita che continua a funzionare ma con il suo rumore ad ogni giro, ti ricorda che sta per rompersi.
Passerà, prima o poi.
Vorrei tanto accelerare il tempo, andare avanti veloce fino a quando non sarò tornata quella di prima.
Questi giorni, invece, passano inesorabilmente lenti e ogni volta che penso di aver guadagnato qualche punto, di essere più serena, di potercela fare BUM, succede qualcosa che mi colpisce, che mi affonda.  Devo prendere atto che nonostante frequentiamo lo stesso corso, lo stesso anno, NON devo gurdarlo, NON devo considerarlo, NON posso, NON ESISTE.  Mi sento stupida perchè non gli interessa di me, perchè io sto male e LUI no, perchè LUI sta con un'altra e io ancora non riesco a dimenticarlo.
Voglio una bombola di ossigeno così riuscirò a respirare anche sott'acqua.

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