giovedì 10 maggio 2012

Game over.

Cosa dirgli se non vuole stare con me, se non vuole preoccuparsi per me ed occuparsi di me? Cosa dirgli se mi dice che non si sente abbastanza coinvolto, cosa dirgli se vuole sentirsi libero e in questo momento avverte un senso di oppressione? Cosa dirgli se sa che non mi può (vuole) dare quello che mi merito? E' finita, punto. Niente da fare. Ho perso. Probabilmente sono stata fin troppo ostinata a coprire le sue mancanze, a volere a tutti costi che le cose tra di noi andassero bene, a non voler comprendere i segnali. Sono stata masochista e stupida. Ingenua e poco attenta. Pensavo di poter essere abbastanza per tutti e due, non è così. Ieri mi ha detto una frase che mi ha fatto pensare: " tu sei sempre stata l'80% e io il 20..non possiamo andare avanti così, non sarebbe giusto per te". (Bravo che te ne ricordi adesso, complimentoni. Dopo che io sto nella cacca fino al collo, dopo che ti ho dato tutto quello che avevo, l'anima, il cuore, tu mi dici che non sei abbastanza per me. Se solo avessi voluto saresti potuto essere abbastanza, saresti potuto essere tutto.) Non c'è nient'altro da aggiungere se non che in questo momento vorrei diventare invisibile, trasparente, vorrei poter non sentire tutto questo dolore. E' un pugnale nel cuore e uno nello stomaco, è un pugno sulla faccia. Il bello è che tutto questo male non si può curare con un antibiotico, non è una ferita da poter ricucire con i punti di sutura, non è una contusione per cui va bene un antidolorifico. Non c'è niente che io possa fare. Mi sento male, dolorante, acciaccata, contusa, sanguinante ma da fuori non si vede niente. Il dolore è dentro, dentro al cuore, dentro alle ossa, nella pancia. Piangere non serve, ma in questo momento è l'unica cosa che riesco a fare. Piango cinque minuti e poi divento razionale per una mezzoretta. Basta niente per riaprire i rubinetti: il portachiavi, la bottiglietta dell'acqua, un evidenziatore, una penna, un pacchetto di gomme, un fazzoletto, un reggiseno, un pantalone..tutto mi riporta a pensare a lui, ad una cosa che ha detto, ad una cosa che ha fatto o che gli piaceva. Tutto mi sembra triste, spento. Se potessi esprimere un desiderio sarebbe questo: vorrei che quando salirà in macchina la prossima volta con un'altra, lui penserà a me, e a come sbattevo la testa sullo sportello. E che in una frase detta da un'altra lui possa risentire la mia voce, in uno sguardo di un'altra persona lui possa ricercare il mio, che in un sorriso lui possa risentire la mia risata. Vorrei mancargli nelle piccole cose, vorrei che capisse quello che ha perso.

5 commenti:

  1. La fine di un Amore penso sia una di quelle cose che ci fanno stare più male.
    Io ti consiglio di piangere tanto e subito. Di uscire a sfogarti con gli amici fin da subito. Mai e ripeto MAI tentare di rinchiudersi in se stesse o di restare a casa per cercare di capire dove/come/perchè.
    Quando una cosa finisce, finisce e basta.

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  2. Grazie!! Hai ragione, in questo momento (a parte le infinite chiacchierate) solo il tempo potrà aiutarmi!

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  3. Leggo questo post dopo "odore di neve".
    Vai così. Vai avanti così. I ricordi che provi in questi giorni non cancellarli. Anzi, cerca di ricordarti tutti i minimi particolari e poi pensa e poi realizza e poi convinciti che è stato meglio così. Molto meglio così.

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  4. Ti ringrazio. Mi rendo conto che oggi il mio dolore è cambiato rispetto a quei giorni di Maggio, sono più razionale, capisco che è meglio così. Eppure mi dispiace lo stesso, mi dispiace che nonostante siano passati tutti questi mesi io non sia ancora del tutto guarita.

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  5. Succede alle persone che danno il 100%. Se non sei ancora guarita, non fartene una colpa. E' solo che ci vuole tempo ;-) e un vocabolario di ingiurie di 15oo pagine XD

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